di Cristiana De Giglio
E’ stato un piacere incontrare Carmilla, una domenica mattina in un tipico caffè della splendida Torino, per ascoltare il suo racconto appassionato in merito a questa esperienza così intensa davanti a un buon “bicerin”. L’intervista un po’ di corsa perché le ragazze tra serate, impegni a teatro, corsi ecc. non si fermano mai!
Cherry and Carmilla, dopo aver partecipato ai Festival di Berlino, New York, Londra, eccole esibirsi nella lontanissima (45 ore di viaggio tra vari scali e bus) Australia. Le uniche italiane scelte per partecipare al Burlesque Festival in Australia che si è svolto dal 5 al 28 Ottobre scorso.
La particolarità è stata il fatto che il festival era itinerante; infatti, nelle più di tre settimane di evento, le serate si svolgevano nei teatri delle varie città australiane, da Brisbane a Melbourne. Le altre artiste erano quasi tutte australiane e, in base alla zona di provenienza, si esibivano nei teatri della loro città. Nell’insieme lo stile e lo sfarzo delle location e del festival era americano, ma l’accoglienza piuttosto inglese -cioè non molto calorosa-, ma dai racconti di altre artiste, anche in Europa in generale la regola è questa. Siamo solo noi in Italia che diamo un senso di affetto, accoglienza, calore, cura dei dettagli, premure organizzative ecc… quelle modalità comportamentali, di ospitalità e cordialità che solo noi italiani abbiamo. Ora parliamo del loro act ovvero uno spettacolare numero con le ali illuminate che è stato accolto molto positivamente dal pubblico. Una notizia importante è che la loro partecipazione è stata sostenuta dall’Istituto italiano di cultura di Melbourne.
“E’ stata un’esperienza molto stimolante e divertente – racconta Carmilla – che ci ha permesso di visitare posti nuovi, le varie città dell’Australia e conoscere persone e artiste del posto”.
Una famiglia con una componente di origine italiana si è offerta di ospitare le ragazze una notte e le ha portate in giro a visitare il posto e una chicca d’eccezione, ovvero una riserva naturale con i canguri allo stato libero. Come si fa ad andare in Australia senza vedere i canguri?
Ma ritorniamo a parlare del Festival che abbiamo definito itinerante con sfarzo, show, stile americano, molta presenza scenica, costumi scintillanti e tanti smile. Il duo ha anche partecipato a un’intervista radiofonica per Radio SBS per raccontare impressioni di questa esperienza e anche loro hanno appreso sensazioni e notizie riguardo alla cultura e idea di femminismo e tutela delle varie identità culturali che da una grande apertura alla fine possono portare ad estremismi al contrario. Comunque l’importante è che le nostre torinesi abbiamo tenuto alto il nome dell’Italia durante questo grande festival in questa importante e grandiosa esperienza di spettacolo e di vita.