“Burlesque Terapia” a cura di Cristiana De Giglio #6

di Cristiana De Giglio

Oggi la parola va a Dory Dubois.

Mi chiamo Martina, in arte Dory Dubois.
A 20 mi sono innamorata perdutamente di un uomo che sembrava un vero galantuomo, ma nel tempo si è dimostrato essere uno dei tanti annientatori dell’animo femminile. Senza quasi me ne accorgessi sono stata costretta ad assecondare sempre la sua volontà e ciò mi ha resa succube del suo modo subdolo di possedere la mia mente, il che mi ha resa schiava dei suoi pensieri ed ha annullato la mia volontà e l’autostima. Non mi sentivo nè una buona moglie, nè una brava madre e nemmeno più una “donna”.
Nel tempo questa situazione mi ha fatto entrare in una depressione profonda che mi ha accompagnata per anni e ha fatto andare a rotoli il nostro matrimonio.
Quando l’assoggettamento, oltre che psicologico, è diventato pure fisico, finendo dai carabinieri e in ospedale, mi sono resa conto che questo metteva a grosso rischio la vita mia ed anche quella della mia piccolina, così ho deciso di salvarci, inizialmente denunciando e poi ponendo fine alla nostra storia, con immancabili ripercussioni fisiche e psicologiche da parte sua. Ma, pur vivendo letteralmente nel terrore, non ho mollato. Al contrario di troppe altre donne sono stata fortunata, ma anche coraggiosa.
Quando un uomo ti mortifica tutti i giorni per anni e ti umilia con le parole, ma anche con sguardi, con l’indifferenza o con le minacce,  il tuo “io” vuole solo scomparire dalla faccia della terra; così indossi vestiti scialbi, non vai più dal parrucchiere, non ti trucchi più, cerchi di annullarti, non mangi più, o chi, come me, si ripaga abbuffandosi, non piacendosi più neanche fisicamente.
Quando poi realizzi che la cosa é sbagliata perché tu hai diritto di “essere” e “vivere”, e che tu non sei una nullità, ma una “perla” che ha solo bisogno di ritornare a risplendere, allora inizia la metamorfosi e inizi a reagire.
Quando sono riuscita a trovare la forza di riappropriarmi della mia vita, grazie ad un’amica sono entrata per caso in contatto col mondo del burlesque, e un po’ alla volta mi ci sono avvicinata, ritrovando però da subito il desiderio di riscoprire la femminilità che ormai credevo perduta e che invece era solo sopita.
Sin dalle prime lezioni ho ricominciato a mettere i tacchi, un filo di trucco, ad aver cura della mia persona ed ho imparato di nuovo a “volermi bene”. La perla stava tornando lucente.
Malgrado dal padre di mia figlia io sia stata lungamente denigrata per le mie forme divenute abbondanti, ho imparato ad accettarmi per come sono oggi e a piacermi, e grazie a quest’arte, che permette alle donne di essere seducenti senza volgarità, a 50 anni mi sono rimessa in gioco, ho vinto il disgusto che, per colpa non mia, provavo per il mio corpo ed ora sono fiera delle mie forme, anche di poterle mostrare al pubblico con la grazia e l’ironia che mi contraddistinguono. Anche mia figlia mi appoggia e mi accompagna in questa nuova avventura della mia vita facendomi da “manager”.
Da tre anni coltivo con costanza questa passione che mi ha fatto ritrovare la “Donna” che c’è in me, e che esiste in ognuna di noi. Malgrado io sia ancora agli albori in questo magnifico mondo e tanta strada io debba ancora fare per imparare e migliorare, ho deciso di mettermi in gioco anche sul palco partecipando a vari contest, a serate in locali e collaborando con una cara amica, anche lei performer di burlesque, per allargare i nostri orizzonti insieme.
Tutte noi abbiamo una forza d’animo incredibile che ci permette di riemergere da qualsiasi situazione disastrosa si debba affrontare. Una donna si rialza sempre… Basta crederci!

Un’altra osservazione che vorrei fare è che purtroppo scarseggiano sempre più i fondi per le associazioni e le iniziative dedicate alle donne, come i gruppi antiviolenza, per esempio il gruppo MeDea di Alessandria, al quale sono iscritta, che fa un lavoro incredibilmente utile assistendo, con specialiste del settore, donne in serie difficoltà a seguito di vari tipi di violenze e problematiche famigliari, alla prevenzione, al sostegno, ai corsi e animazioni. L’interesse è puntato su realtà dove poter speculare e guadagnare a scapito dei cittadini in generale. Speriamo possa cambiare qualcosa per migliorare la condizione della nostra esistenza su questa povera e provata Terra.

Mi auguro, inoltre, che queste poche, ma significative testimonianze possano essere state di interesse e stimolo per ulteriori valutazioni e anche per valorizzare il burlesque spesso additato e definito scandaloso, mentre abbiamo constatato la effettiva validità anche a livello sociale.

 

La redazione di Burlesque News ringrazia Dory Dubois per aver condiviso con noi la sua storia di coraggio e di rinascita che speriamo sia di riflessione e stimolo per tante altre donne in difficoltà.