Burlesque e violenza sulle donne
La violenza non è mai accettabile. Non è accettabile sulle donne, sugli uomini, sui bambini, sugli animali però purtroppo il mondo ne è pieno. I motivi sono sempre gli stessi come per esempio avidità, potere, possesso, desiderio, ignoranza, cattiveria, invidia, ossessione, ecc.
Sembra riduttivo pensare che il burlesque possa essere utile alle donne per sentirsi più forti, più sicure, più vere, più consapevoli, ma è proprio così.
Da tanti anni seguo la mia rubrica della Burlesque Terapia e so che tante altre performer e artiste seguono con passione questo argomento importante. Burlesque e violenza sulle donne.
Sono stata ospite a Venezia, invitata da Crazy Cat che si occupa anche lei di burlesque terapia, in occasione della festa della donna per testimoniare come abbia seguìto, pubblicato e anche solo ascoltato tante storie e quelle che ho sentito raccontare quella sera, che ancora non conoscevo, mi hanno lasciata a bocca aperta.
Sono donne che si mettono a nudo in tutti i sensi e cercano di reagire a quello che hanno subìto, ognuno a suo modo ed è stato decisamente intenso e coinvolgente.
Sentirsi parte di un gruppo, lavorare sul rafforzamento della femminilità, del benessere fisico,
ma anche di uno status sociale e interiore si può acquisire frequentando un corso di burlesque, incontrando altre donne che possono avere gli stessi problemi, paure, difficoltà.
E’ un modo di sciogliersi e di condividere momenti intimi e di svago, ma anche di riferimento, di crescita, di mettersi in gioco per non dover avere paura a essere donna a tuttotondo.
Siamo nel 2022 e sentiamo ancora storie agghiaccianti che non dovrebbero esistere, ma vediamo che siamo manipolati in ogni cosa, non siamo più liberi pero’ la nostra magica femminilità, sensibilità e creatività non possiamo e non dobbiamo nasconderla.
A Torino al festival di Burlesque, Amazing Flamingo, ho visto un act di una performer molto conosciuta, Nuit Blanche, che aveva un problema causato da un incidente e ha fatto un pezzo quindi con movimenti limitati sul palco, ma così intenso e significativo che alla fine ci saremmo tagliate tutte insieme un ciuffo di capelli…
Ricordo anche Dizzy Dish con il suo clamoroso act, poi Monica Argentino con le sue pitture del body painting che ci hanno emozionato, Black Bijou sempre impegnata in questo senso e altre che potete anche rileggere nella mia rubrica.
Comunque insieme si puo’, ricordo che a Torino come a Venezia, ci siamo messe tutte a piangere e ci sentivamo legate, vicine e pronte a lottare insieme. Dovrebbe essere sempre così, è ora di finirla di fare le dive, di fare finta, siamo tutte nella stessa barca come cittadine italiane, come artiste, come donne. Bisogna essere se stesse e non farsi la guerra… deve partire prima di tutto da noi DONNE.
Editoriale di Cristiana De Giglio