Come nasce il tuo amore per il burlesque?
Il mio amore per il burlesque è nato in tempi non sospetti, quando ero ancora una bambina e uno dei miei giochi preferiti era quello di indossare i gioielli e i tacchi di mia madre e mettere in scena piccoli spettacoli di varietà per la mia famiglia. Solo da adulta ho scoperto che quello che mi piaceva da sempre rispondeva in qualche modo al burlesque.
Come hai scelto il nome d’arte Poupée Rouge?
Il mio nome nasce innanzitutto dalla volontà di avere nel nome il colore Rosso, il mio preferito in assoluto. Volevo inoltre che avesse un suono francese, un po’ come le soubrette del cabaret napoletano anni ’50. Infine Poupée, che significa “bambolina”, rappresenta l’aspetto vezzoso e spiritoso che porto nel Burlesque. Ecco Poupée Rouge.
Cosa significa il burlesque nella tua vita? E cosa ti piace di questa disciplina?
Il burlesque nella mia vita rappresenta qualcosa che mi appartiene strettamente, qualcosa di mio. Mi piace il fatto che ti dia la possibilità di superare ogni volta i propri limiti fisici e mentali e soprattutto mi piace l’idea che grazie al burlesque si possa essere qualsiasi cosa la fantasia ci suggerisca rimanendo in fondo molto fedeli a se stessi. Inoltre il fascino del cabaret in veste retrò per me è
irresistibile. Ogni donna ha sognato almeno per una volta di essere una diva
d’altri tempi e il burlesque realizza questa magia.
Performer
di riferimento?
Adoro tutte le espressioni del Burlesque ma amo profondamente Dirty Martini, la sua ironia e la sua presenza scenica per me sono insuperabili. Guardandola si percepisce che dietro le sue performance c’è un lavoro immenso, da grande professionista.
Non sei ancora una performer professionista. Con chi studi? Raccontaci la tua esperienza di allieva…
Quando ho deciso che volevo imparare anche io quest’arte mi
sono messa a cercare una scuola. Prima ho fatto un corso base un po’ per gioco
e poi ho deciso di apprendere l’arte del burlesque in maniera più seria e mi
sono rivolta a Fanny Damour (Floriana D’Ammora) e Roby Roger (Roberta della
Volpe) che tengono dei corsi a Napoli. Loro sono delle professioniste e le
ammiro moltissimo. Tecnicamente ancora studio con loro, solo che mi sono presa
una piccola paura per la gravidanza.
Hai
partecipato al Burlesque Factor a Roma. Ricordi? E soprattutto è vero che eri
già incinta?
A luglio ho disputato la finale del
Burlesque Factor, è stato bellissimo innanzitutto potermi confrontare con delle
performer che seguo già da tempo e che ammiro, e poi c’era l’emozione del fatto
che ero già in attesa, di due mesi. Faceva molto caldo e per me è stata una
sfida esserci, ma non ci pensavo proprio a rinunciare.
A proposito di gravidanza. Sappiamo che hai preso parte al calendario Beautiful Curvy 2018 come unica rappresentante della Campania del progetto al sesto mese! Raccontaci questa bella esperienza da mamma-modella…
Di recente ho avuto il piacere e l’onore di diventare una delle ambasciatrici del calendario Beautiful Curvy 2018, anche in questo caso ero in attesa, al sesto mese. Tutto è cominciato quando di questa gravidanza non c’era nemmeno l’idea, poi è arrivata la cicogna e cosa avrei dovuto fare? Rinunciare? Ma nemmeno per sogno! Visto che credo fortemente al fatto di portare con la mia stessa vita il messaggio di amore verso se stesse ho deciso di esserci nonostante le mie forme generose fossero diventate ancora più generose. Ma anche se il mio corpo è ben lontano dalla perfezione io lo amo così com’è e volevo trasferire a più persone possibili questo sentimento. Il progetto Beautiful Curvy di Barbara Chrisman mi ha dato quest’opportunità e io gli sono grata. Posare in intimo è stato un vero divertimento e se provo gioia in queste circostanze è anche grazie all’esperienza del Burlesque.
Qual è il messaggio che vuoi portare nelle attività che svolgi?
Il messaggio che porto nei progetti che porto avanti nella mia vita è quello di amore verso se stesse, che è ben più della semplice accettazione. Ho sempre creduto che il desiderio di migliorare sia sano e legittimo, ma il miglioramento anche dell’aspetto fisico deve partire da una trasformazione del pensiero, solo in questo modo si ha un cambiamento reale che riguarda sia se stessi che l’ambiente che ci circonda. Viceversa se si spera che cambiando si possa essere felici, delegando così la trasformazione a qualcosa solo di esterno si sta costruendo un’illusione. Quindi ben venga qualsiasi cosa se parte dall’amore verso se stesse. Ovviamente ci sono passata prima di poter dire queste cose, la pratica buddista che da molti anni è presente nella mia vita mi ha donato questa “saggezza”.
Progetti futuri? Da mamma e da performer…
Non vedo l’ora di tornare a studiare e mettermi ancora in gioco. per me ogni volta è un nuovo inizio. Ho ancora mooolti palchi da calcare, si può dire che ho appena iniziato e questa piccola pausa ha solo rimandato i progetti che ho in caldo, progetti che non svelo per scaramanzia. Desidero fortemente continuare col burlesque anche se tra pochissimo sarò mamma. Il burlesque mi rende felice e mi fa rimanere in contatto con me stessa e quale regalo migliore posso fare a mia figlia se non una mamma felice? A ovviamente è femmina 😉