Betty Rose è diventata mamma di Desiree da più di un anno. Come è stato per una performer di burlesque vivere la gravidanza?
La mia piccola Desiree ha diciannove mesi. Vivere la gravidanza è stata un’esperienza che mi ha dato tantissima energia: ho continuato ad insegnare, ovviamente con l’aiuto di un’assistente, e ho fatto parte del cast di “Tabù”, una trasmissione televisiva sulla seduzione andata in onda su Sky, con il ruoto di giudice sul burlesque. La gravidanza ha definitivamente arricchito la mia vita da performer, rendendomi più completa!
Dopo pochi mesi dal parto sei tornata in scena. Come è stato? E’ cambiato qualcosa per te?
Sono tornata in scena dopo quattro mesi dal parto, il cambiamento è stato nel rimettermi in forma in brevissimo tempo: è stata una sorta di sfida che sento di aver vinto! Inoltre è sicuramente cambiata l’organizzazione negli spostamenti, che seleziono maggiormente, portando con me bimba e tata durante le trasferte! Per me è cambiato tutto positivamente, in quanto era il mio desiderio più grande avere un figlio e ancora oggi non mi sembra vero. L’arte del burlesque, che mi appartiene, e la maternità… non potrei essere più felice.
Il tuo personaggio si ispira a Betty Boop. Quanto di fumettistico c’è in Betty Rose?
Sì, il mio personaggio è senz’altro legato al fumetto: Betty Rose è quindi una sorta di personaggio surreale, che non si ispira ad un’epoca ben precisa, ma più al modo di essere, che porto in scena in chiave fumettistica.
L’anima fumettistica del tuo personaggio è stata colta dall’artista Emma Anticoli Borza che ha scelto di illustrare Betty Rose durante la manifestazione #Distrettoarte. Entusiasta? Ti piace l’opera finale?
Emma, attraverso le fantastiche foto di Marco Girolami, è riuscita a cogliere proprio questa mia diversità, che penso mi contraddistingua rispetto ad una classica performer. Lei ha colto la mia anima in pieno come neanche alcune professioniste del settore sono riuscite a fare, consigliandomi spesso la parte della femme fatale o di personaggi più scontati, che però non mi appartengono. Ringrazierò sempre Emma per avermi scelta dandomi questa stupenda opportunità ed esperienza: l’opera finale è proprio Betty Rose! Emma ha colto addirittura l’atteggiamento nella postura!!!
Sei una delle protagoniste del progetto fotografico di Marco Girolami “Burlesque: l’ironica seduzione d’amore”. Come è stato lavorare con Girolami?
Girolami è un grande professionista ed una persona stupenda: lavorare con lui è molto stimolante, perché sai già in partenza che il lavoro che ne verrà fuori sarà il massimo. Mi piace davvero, perché è molto selettivo e preferisce una foto su cento che però faccia centro!
A Parma hai una scuola di danza. Il burlesque viene dal tuo amore per la danza?
A Parma tengo dei corsi di Bon Ton Burlesque da ben 5 anni. Il mio stile viene dal mio percorso di ballerina e coreografa: l’amore per la danza mi ha portato ad amare altre forme d’arte, tra cui il burlesque. Sto lavorando ad un progetto di cui non posso ancora parlare, che arricchirà ancora di più il mio lavoro in questa splendida città.
Puoi spiegarci meglio cos’è il Bon Ton Burlesque?
Ho creato il Bon Ton Burlesque partendo dal mio trascorso artistico di mimo-ballerina-coreografa- attrice di operette che mi ha portato al burlesque con un occhio diverso. Mi spiego meglio: volevo creare un qualcosa di mio, gentile e delicato, mettendo in scena la mia esperienza. Volevo dare al pubblico qualcosa di diverso, che avesse a che fare anche con l’italianità, mettendo in scena numeri legati alla rivista, interpretando così anche brani di Buscaglione e Carosone. Insomma, raccontare storie e varie tipologie di donne attraverso la mimica, la gestualità e la danza, tutto questo con la giusta dose di burlesque, senza mai esagerare! Portare lo spettatore ad incuriosirsi ai miei spettacoli, senza doversi spogliare: penso sia molto più difficile prendere applausi perché hai raccontato una storia, e non perché sei rimasta praticamente nuda. Preferisco il vedo non vedo, il gioco e la seduzione con uno sguardo, un ammiccamento, il modo di muoversi e di piacere attraverso il modo di essere… questo è il bon ton burlesque! Questo è Betty Rose! Inizialmente, qualcuno contestava il mio modo di fare burlesque, con il passare del tempo è stato molto apprezzato ed imitato.
Hai creato e organizzato il Cine Burlesque. Di che si tratta?
Il Cine Burlesque è un progetto che unisce cinema e burla: burla intesa come burlesque, perché è questo il suo significato. Si tratta di un percorso fatto con diversi professionisti ed insegnanti di varie discipline artistiche, che preparano insieme a me le performances, per poi girare dei cortometraggi cinema muto scritti da me. Le allieve che diventano spettatrici di loro stesse, non male vero? Ma non posso svelare di più… posso solo dire che ho dovuto studiare nel dettaglio l’epoca del cinema muto, per trarne ispirazione ed arrivare a questo progetto, depositato ed ufficialmente presentato da una grande critica d’arte, Simona Tosini Pizzetti.
A Dicembre 2016, insieme a Dee Amante, hai ideato e organizzato il Bologna Burlesque Festival. Come ti è venuta l’idea e come è andata? Ci sarà una seconda edizione?
L’idea è partita dalla mia collega che mi ha coinvolta proponendomi il Festival. Abbiamo poi lavorato insieme, con l’aiuto prezioso di mio marito che è promoter e organizzatore di eventi. Siamo stati molto soddisfatti dei risultati, e molto probabilmente ci sarà la seconda edizione!
Spettacoli futuri? Dove potremmo vederti prossimamente?
Per il momento tantissimi spettacoli in Emilia Romagna. A Marzo tornerò a Roma alla Bottega degli Artisti, terrò inoltre stages di Bon Ton Burlesque, Cine Burlesque, ed infine farò parte di uno spettacolo che si terrà sempre alla Bottega degli Artisti.