La mostra “Luxus. Lo stupore della bellezza” a Milano

Rubrica Vintage a cura di Cristiana DeGiglio

Fino al 30 Settembre 2018 a Milano a Palazzo Reale la mostra “Luxus. Lo stupore della bellezza” a cura di Stefano Zecchi

Tornando dalle ferie, un giro a Milano ad agosto, deserta, merita davvero. Vado sempre a vedere qualche mostra e approfitto per guardarla e visitare angoli particolari con la calma di una grande città senza i suoi caotici abitanti. Ho deciso di visitare questa mostra perché, già solo dal titolo e dalla presentazione, mi attirava notevolmente e, da appassionata di vintage, arte, lussuria e vanità, ovviamente non ho resistito.

La mostra è presentata da un video nel quale il brillante Stefano Zecchi spiega il percorso e il significato delle varie stanze.

Nella stanza di INGRESSO c’è il primo libro aperto con una penna stilografica di qualità superiore della Montegrappa, filo conduttore che si ripeterà in tutto il percorso, che indica al visitatore il nome dell’ambiente e suggerisce una frase poetica che rimanda alla Bellezza. La frase di Ugo Foscolo: Lo spettacolo della bellezza basta forse ad addormentare, in noi tristi mortali, tutti i dolori. In ogni stanza vi è la medesima installazione con un grande libro e frasi poetiche appropriate al tema di Baudelaire, di Goethe, ecc.

La seconda “Stanza del PALAZZO” è dedicata alle forme originarie con cui veniva pensato, percepito e rappresentato il lusso, con la sontuosità degli abiti e la simbolicità degli oggetti, il potere.

La “Stanza del TESORO” racconta lo stupore della bellezza di fronte a oggetti preziosi e bellissimi: un lusso eccezionale ritenuto un tempo irraggiungibile dal comune mortale poi, nel corso della Storia, considerato sempre più alla portata di uomini e donne, attraverso il lavoro, la capacità d’impresa, il sacrificio. Ecco in scena i gioielli preziosi dell’alto artigianato contemporaneo e, in un dialogo che sfida il tempo, gli orologi d’oro e di porcellana (sono esposti anche gioielli di Damiani di Valenza AL). C’è anche un baule pieno di vasi d’argento, oggetti d’oro, scarpe lussuose tempestate di pietre preziose… un lusso su cui una donna si sofferma con grande interesse e ammirazione.

Nella “Stanza dello SPAZIO TEMPO” viene raccontato l’ingresso della civiltà occidentale nell’era moderna, quando la scienza cambia il modo di conoscere il tempo e lo spazio. Il lusso non è solo una questione che riguarda la “materialità” delle cose, esso comprende anche il sentimento, l’emozione con cui si guarda il nuovo mondo. Avere tempo è un lusso!

Nella “Stanza della LUCE” riflessi e bagliori irrompono nell’oscurità e il lusso diventa quell’incantesimo che oltrepassa la notte attraverso immagini luminose. Abiti creati da Federico Sangalli nel suo Atelier ed illuminati dal tessuto in fibra ottica, creazioni sartoriali di altissima qualità e sapienza artigianale, aprono allo sguardo del nostro futuro figure e oggetti di grande fantasia che rimandano al magico mondo della moda.

Siamo ormai nella modernità, nella “Stanza della VANITA’ ” che spesso accompagna le persone nel loro accesso al lusso. Una della mie stanze preferite. L’atelier Giuseppe Zanotti stupisce il visitatore con i modelli delle sue scarpe che rappresentano il lusso alla femminilità contemporanea. Una stanza che si trasforma in una suite di un magnifico albergo a sette stelle,  si consumano aperitivi tra caviale, spumante riserva Masi e prelibatezze adornate da porcellane e argenti. Stanza particolarmente burlescosa, ma in genere lo è tutta l’esposizione.

La “Stanza del GIARDINO SEGRETO” accoglie il visitatore con suggestioni che lo fanno riflettere su un mondo naturale da ammirare, da cogliere nella segretezza con cui la bellezza si manifesta e si sottrae alla visione. Ecco la mirabilia di Wonderland, il paese delle meraviglie dell’artista anglosassone Kirsty Mitchell che con la sua opera ha incantato la critica mondiale. Nel giardino, una fontana getta vino di fronte a una bottiglia di 9 litri di Amarone Masi e a figure allegoriche tra fenicotteri rosa perlati e animali incantati. Molto coinvolgente.

La “Stanza della MASCHERA” sollecita un antico pensiero che, se da un lato condanna il lusso con considerazioni morali, dall’altro è proprio il lusso ad appagare un eterno sogno di voluttà e preziosa bellezza. Fluttuano in uno spazio purpureo, ispirato dalla regia di Stanley Kubrick, un’istallazione di maschere artigiane di Venezia. Attorno ruotano enigmatici gioielli preziosi di fattura veneziana e le figure scultoree di vetro dei grandi designer contemporanei.

A seguire la “Stanza della GIOSTRA”, teatrino della nostra contemporaneità: tutto cambia e ritorna identico, il vecchio e il nuovo si rincorrono come nel giro di una giostra, dove il lusso, raccontato dalla moda. E’ la storia del costume: i modelli in prestito da Palazzo Morando segnano i secoli passati fino a esibire nel girotondo della vita il fashion style contemporaneo.

Il ruggito della tigre, prestito del Museo di Storia Naturale, conduce lo spettatore all’ingresso dell’ultima stanza. Il visitatore, arrivato fin qui, ricorderà il percorso compiuto che, dalla prima sala, con un lento cammino, lo ha portato ad apprendere quell’educazione estetica necessaria per conoscere il significato di “lusso”. Nella parola “lusso” c’è la radice latina sia del termine “lux” che “luxuria”. In quest’ultima stanza, quella delle quattro colonne di Palazzo Reale, il lusso è rappresentato come lux, luce che illumina la conoscenza di quell’universo che riguarda il bello, il gusto, lo stile, ma anche come luxuria, l’eccesso, la sensualità che accompagna il piacere della vita. LUX E LUXURIA interpretati attraverso il cibo, il vino e i simboli della tentazione.

Una grande emozione farsi travolgere dal lusso e dalla bellezza… andate quindi, se ne avete la possibilità, a visitare la mostra perché queste sono solo poche parole che devono lasciare spazio alle sensazioni più intense che trasmette questa innovativa e originale mostra.